Gli Spettacoli
Spettacolo del Venerdì
Come la vita stessa, il Fuoco segue il suo eterno ciclo. Nasce da una favilla e, un poco alla volta, diviene possente, fiammeggiante, quasi inarrestabile.
Il Fuoco non conosce fine. Anche una sola, minuscola brace ha il potere di tornare a splendere in un glorioso incendio.
Quella fiammella resta dentro di noi e ci guida nel corso della nostra esistenza. Cresce, si fa sempre più grande, ardente e possente.
Ci permette di attraversare ogni momento di buio, illuminando il nostro cammino con il suo bagliore.
A volte, troppo in fretta, la forza del Fuoco si attenua fino a perdersi nell’oscurità più profonda. E giunge il tempo in cui tutto tace e pare svanito, un’era in cui le tenebre prendono il sopravvento.
Ma quando ogni speranza sembra persa, una piccola brace torna a brillare e la storia del Fuoco si rinnova.
Il Fuoco non avrà mai fine, e noi con lui.
Grazie, Giancarlo, per aver soffiato sulle nostre braci e averci trasformato in fiamme che ardono.
La tua Improvvista
Spettacolo del Sabato
Navigatio insulensis – Il viaggio di San Brendano verso l’Isola
“Navigatio insulensis” è un racconto di onde e di stelle, di voci che guidano e di silenzi che parlano. È il viaggio di San Brendano, abate irlandese, che con i suoi compagni osa affrontare l’oceano alla ricerca di una terra promessa, un approdo nascosto ai più, custodito dalle nebbie e dalla speranza.
Il cammino si apre con un prologo che introduce lo spettatore al mistero di un’isola eterna, dove il tempo non scorre, dove fame e sete non esistono e la vita sembra sospesa nell’armonia del creato. Da lì, inizia la navigazione: i monaci approdano a un’isola severa, di rocce e di ruscelli, che offre ristoro a chi è provato dalla fatica del mare. Poco dopo incontrano una figura inquieta, seduta su una pietra: Giuda Iscariota, condannato alla sua pena senza fine, circondato da demoni che ne reclamano l’anima.
E ancora il viaggio li conduce su una terra che non è terra, ma il dorso di una balena immensa, creatura abissale che custodisce il mistero del mare. Poi il paesaggio si trasforma: un’isola verde e fiorita accoglie i monaci con un coro di uccelli bianchissimi, le cui voci si innalzano come canti d’angelo, memoria viva della bontà di Dio.
Il mare porta i naviganti a una montagna silenziosa, dove tre popoli — bambini, giovani e anziani — testimoniano il fluire stesso della vita. Ma non tutte le isole portano pace: verso nord, i frati giungono in un luogo oscuro, popolato da fucine ardenti e ferri roventi, dove il martellare incessante ricorda il rombo dell’inferno.
Dopo tante visioni, la navigazione giunge a compimento. Davanti agli occhi dei viaggiatori si apre un approdo inatteso: non un miraggio lontano, ma un’isola viva, accogliente, dove le acque sono limpide, i frutti abbondanti e le voci degli uomini si uniscono in canto. È Isola Dovarese, che nel cuore del racconto si svela come la Terra promessa, luogo di incontro e di festa, paradiso ritrovato sulla riva del grande fiume.
“Navigatio insulensis” non è soltanto il racconto di un pellegrinaggio leggendario, ma l’invito a scoprire che l’Isola cercata da Brendano non è altrove: è qui, nel paese che accoglie lo spettacolo, dove mito e storia si fondono, e la comunità stessa diventa approdo, festa e promessa di vita.
Spettacolo della Domenica
MOMENTUM ESSENDI
Lo spettacolo racconta il viaggio di Galgano, un ragazzo introverso che, partendo da un mercato brulicante di vita, si imbatte in un misterioso portale. Attratto da quella soglia
enigmatica, decide di attraversarla e si ritrova così in un mondo parallelo, lontano e
inquietante, dal quale non può più tornare indietro. Qui conosce quello che diventerà il suo braccio destro, un personaggio buffo ma esperto, che diventa la sua guida in un universo dominato dalla paura.
La scena si anima di suoni e ritmi contrastanti: i tamburi cattivi scandiscono il passo della minaccia, mentre Aracne, che impersonifica la Paura, prende forma in una figura oscura, seguita dai suoi satelliti. Galgano e il suo braccio destro, pur timorosi, riescono a sfuggirle e a proseguire nel loro cammino. L’atmosfera cambia improvvisamente quando i due approdano in una corte festosa, fatta di danze, bandiere e musiche. È qui che incontrano la regina Anastasia e le sue due dame, simboli di forza e speranza, a cui raccontano l’imminente pericolo che incombe sul loro regno.
Il viaggio dei protagonisti li conduce poi ad assistere a un momento drammatico: la cattura di un cavaliere che, sfinito, viene assorbito da Aracne e trasformato in un nuovo satellite. I due protagonisti, testimoni impotenti, raccolgono però la spada del cavaliere caduta, segno di una responsabilità che non possono più rifiutare. Nonostante esitazioni e paure, Galgano decide infine di assumere il ruolo di eroe, armato non tanto di coraggio invincibile quanto della sua fragile determinazione.
Il racconto culmina nella grande battaglia: due eserciti contrapposti, fuochi, colori e ritmi incalzanti riempiono la scena. Da una parte la regina con le sue dame e i due protagonisti, accompagnati dai tamburi buoni e dagli sbandieratori; dall’altra Aracne con i suoi satelliti, con i tamburi cattivi e le creature di fuoco. Lo scontro è duro e spettacolare: mentre Anastasia affronta con fierezza il nemico, Galgano e il suo braccio destro si battono per spezzare i legami che uniscono i satelliti ad Aracne. Ogni vincolo reciso indebolisce la creatura oscura, fino alla sua caduta finale.
Il silenzio che segue la vittoria lascia spazio a un ultimo gesto simbolico: il portale si riapre, pronto a riaccogliere Galgano. Grazie alle sue azioni, anche se inconsapevolmente eroiche, il ragazzo si è guadagnato il ritorno al suo mondo. Dopo aver salutato il suo braccio destro e la regina Anastasia, attraversa di nuovo quella soglia misteriosa, mentre il cielo si illumina di fuochi d’artificio.
È la fine di un viaggio sospeso tra sogno e incubo, realtà e immaginazione. Uno spettacolo che unisce musica, danza, fuoco e colore per raccontare la lotta universale tra paura e coraggio, lasciando lo spettatore con il cuore colmo di meraviglia e di emozione.
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